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Omocisteina, cos'è e perché dosarla nel sangue

articoli e testi
OMOCISTEINA, COS'È E PERCHÈ DOVREMMO DOSARLA NEL SANGUE

Uno dei piccoli mattoncini delle proteine, l’omocisteina è un amminoacido che deriva dalla metionina, e i cui effetti sul cuore, sui vasi e sul cervello sono oggetto di studio da molti anni per il possibile ruolo nell’insorgenza di malattie gravi come l’aterosclerosi, l’infarto, l’ictus e il deterioramento cognitivo.

Esistono più di 22.000 pubblicazioni scientifiche internazionali sull’omocisteina e questo è sicuramente un indice della sua importanza, in particolare per quanto riguarda il suo ruolo nell’insorgenza di aterosclerosi, infarto, ictus e deterioramento cognitivo negli anziani.
In un periodo storico in cui le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, è chiaro come gli sforzi della comunità scientifica si rivolgano alla ricerca dei possibili fattori contribuenti.
Tutti gli esperimenti, gli studi e le pubblicazioni, tuttavia, non hanno chiarito definitivamente se l’omocisteina sia un fattore causale di queste malattie o semplicemente la punta di un iceberg, alla base di cui sono presenti meccanismi di infiammazione, produzione di radicali liberi e formazione di placche nella parete dei vasi.

Omocisteina: cos'é
Isolata per la prima volta nel 1933 in un calcolo biliare e, indovina un po', per caso – come molte delle scoperte scientifiche importanti -, l’omocisteina è un piccolissimo mattoncino (amminoacido) delle proteine, e come i mattoncini sanno fare, serve a costruire i palazzoni delle proteine del nostro corpo, mattoncino su mattoncino.
L’omocisteina contiene zolfo e si forma in seguito alla trasformazione di un amminoacido essenziale chiamato metionina (essenziale vuol dire che il corpo non lo produce e deve essere assunto con il cibo); l’omocisteina così prodotta è poi metabolizzata in un altro amminoacido (cisteina) e in altri costituenti che il corpo utilizzerà per i suoi progetti da corpo.
Questa reazione chimica è velocizzata da enzimi specifici, delle piccole molecoline che danno il “turbo” al processo, e che richiedono l’aiuto di altre molecoline chiamate cofattori: folato, vitamina B6 e vitamina B12.
L'omocisteina è talmente importante che si sono studiati a lungo i suoi effetti sui vasi, sul cuore e sul cervello. Il primo suggerimento riguardo a un collegamento con le malattie cardio-vascolari risale agli anni ’70, in seguito alla pubblicazione sulle riviste scientifiche di alcuni casi di ictus in pazienti giovanissimi (8 anni) che presentavano anche elevati livelli di omocisteina nel sangue (omocisteinemia) e nelle urine (omocistinuria).

Valori normali dell'omocisteina
I valori normali di riferimento dell’omocisteina, per complicare la vita a tutti, variano in base alle tecniche utilizzate dal laboratorio, all’età e al sesso.
Ti accorgerai della quantità microscopica di questa sostanza nel sangue, tanto che l’unità di misura utilizzata è proprio la micromole per litro di sangue, mentre per altri esami del sangue (ad es. il colesterolo) è il milligrammo.
Possiamo affermare che i valori normali rientrino in un range compreso fra 5-10 micromoli/L. Quantità superiori si chiamano iperomocisteinemia e si classificano così:
  • Iperomocisteinemia lieve moderata: 15-30 micromoli/L
  • Iperomocisteinemia intermedia: 30-100 micromoli/L
  • Iperomocisteinemia severa: > (maggiore di) 100 micromoli/L
Secondo un’impostazione più recente:
  • <10 micromoli/L: concentrazione che corrisponde al minor rischio cardiovascolare
  • 10-12 micromoli/L: tollerabile
  • 12-30 micromoli/L: moderata
Per complicarci il tutto ricordiamoci che le concentrazioni variano in base all’età e al sesso, con gli anziani e i maschi che hanno livelli più elevati di omocisteina, perciò i valori normali sono:
  • Donne <60 anni: <13 micromoli/L
  • Uomini <60 anni: <15 micromoli/L
  • Uomini e donne > 60 anni: < 20 micromoli/L
Omocisteina bassa
In condizioni normali, l’omocisteina nel sangue è naturalmente bassa; questo perché gli enzimi e i suoi cofattori vitamina B6, B12 e folato, ripuliscono per bene il sangue dall’amminoacido che rimane solo in tracce.
Omocisteina alta
L’iperomocisteinemia è il nome utilizzato per indicare i livelli aumentatidell’amminoacido nel sangue e omocistinuria per indicare la presenza dello stesso nelle urine (normalmente non è presente).
Se i livelli plasmatici di omocisteina non sono nella norma, non significa necessariamente che tu abbia una malattia e che necessiti di una cura. Molti altri fattori influiscono sul risultato, come l’età, il sesso (uomini), l'alcol e il fumo.
Se hai alti livelli di omocisteina, questo potrebbe essere il segno di:
  • Carenza vitaminica (nella maggior parte dei casi): la mancanza dei cofattori enzimatici vitamina B6, B12 e folato blocca la trasformazione dell’amminoacido in cistina, facendo sì che l’omocisteina si accumuli nel sangue. Più grave è la carenza e più alti saranno i livelli plasmatici.
  • Disturbi genetici enzimatici rari ed ereditari degli enzimi coinvolti nel metabolismo dell’amminoacido: in questi casi, livelli plasmatici sono così alti da spingere il rene ad eliminare l'amminoacido con le urine (omocistinuria) e possono provocare ritardo mentale, arteriosclerosi precoce, tromboembolia venosa e arteriosa.
  • Malattie cardiovascolari e diabete: molti studi hanno evidenziato l’associazione fra gli alti livelli di omocisteina e patologie come aterosclerosi, infarto, ictus e insulino-resistenza, la condizione che precede il diabete conclamato.
  • Malattie correlate all’età come malattia di Alzheimer, insufficienza renale eosteoporosi.
  • Alcuni farmaci. Possono aumentare i livelli di omocisteina farmaci come il metotrexate, la fenitoina, la carbamazepina, gli antiparkinsoniani e i contraccettivi orali
  • Gravidanza e allattamento: possono contribuire all’aumento dei livelli plasmatici
  • Eccessiva assunzione con il cibo. La carne e i prodotti caseari possono essere ricchi di amminoacidi e poveri di vitamine e folati.
  • Fumo
Omocisteina e malattie cardiovascolari
Alcuni studi hanno dimostrato come gli alti livelli di omocisteina siano implicati nello sviluppo e nella progressione delle malattie cardiovascolari poiché stimolano l’attività infiammatoria e vasocostrittrice dei vasi e l’ossidazione delle proteine che trasportano il colesterolo cattivo nel nostro corpo (LDL – Light Density Lipoprotein la frazione del colesterolo totale che si deposita e si ossida nelle pareti dei vasi).
Tali meccanismi sono i responsabili dell’occlusione, da parte di veri e propri tappi (placche aterosclerotiche) dei vasi importanti di cuore, cervello, collo e arti (aterosclerosi coronarica, cerebrale e carotidea, trombosi artero-venosa).
È chiaro come il blocco dell’afflusso di sangue ai tessuti vitali aumenti in maniera significativa il rischio di infarto cardiaco e ictus.
Omocisteina e malattie correlate all'età
Gli elevati livelli di omocisteina nel plasma e nel liquido cerebro-spinale si collegano anche al declino cognitivo riscontrato nell’Alzheimer, legato al danno della sostanza bianca cerebrale, agli accumuli di proteine aggrovigliate e patologiche (amiloidosi) e, nei casi gravi, all’atrofia cerebrale.
L’iperomocisteinemia è anche coinvolta nel deterioramento cognitivo e nei sintomi depressivi osservati nei pazienti con il Parkinson.
Anche l'osteoporosi e le relative fratture possono essere influenzate negativamente dagli elevati livelli di omocisteina; l'amminoacido può, infatti, alterare la densità minerale ossea e aumentare l'attività di quelle cellule specializzate nel rosicchiare l’osso per rimodellarlo (osteoclasti), determinando una maggiore fragilità ossea. Esiste, infine, una forte associazione fra iperomocisteinemia e l’insufficienza renale cronica negli stadi finali (uremia).
Omocisteina in gravidanza
In gravidanza gli aumentati livelli di omocisteina e i bassi livelli di vitamina B12 e acido folico materno sono associati a un maggiore rischio di incidenza di diabete mellito di tipo 2 nel feto.  Infatti, i bambini nati da madri con un deficit di vitamina B12 possono sviluppare insulino-resistenza, una condizione per cui le cellule del corpo non riescono a utilizzare il glucosio nel sangue perché sono insensibili all'azione dell'insulina pancreatica. Il glucosio si accumula provocando iperglicemia e diabete mellito di tipo 2.
L'esame per misurare l'omocisteina
Potresti avere bisogno dell’esame del sangue e delle urine, per misurare la quantità di omocisteina, se hai sintomi da carenza vitaminica, come:
  • Stanchezza
  • Capogiri
  • Dolore alla lingua e alla bocca
  • Formicolio a mani, piedi, braccia e gambe
Oppure potresti averne bisogno se sei ad alto rischio di malattia cardiovascolare a causa di problemi passati o presenti come l'ipertensione, l'ipercolesterolemia o la presenza di placche nei vasi.
Il medico potrebbe prescriverti l’esame del sangue e delle urine quando sospetta:
  • Deficit di vitamina B6, B12 o folato
  • Omocisteinuria, un raro disturbo enzimatico ereditario che impedisce al corpo di metabolizzare alcune proteine
  • Prevenzione e monitoraggio delle malattie cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio di infarto e ictus
Non ti spaventare dei lunghi nomi omocisteinemia e omocistinuria di cui il medico di parlerà: stanno ad indicare la quantità dell’amminoacido nel sangue e nelle urine, e nel referto vedrai la sigla "omocisteina" vicino al valore.
Per il prelievo di sangue e l’esame delle urine è necessario il digiuno (per cibo e bevande) nelle 8-12 ore precedenti all’esame.
La cura per l'omocisteina alta
Purtroppo i tentativi di identificare una cura definitiva per l’omocisteina altahanno prodotto risultati contrastanti e il supplemento di vitamina B12, B6 e folati, in varie combinazioni, non sembrerebbe essere una strategia preventiva nel ridurre il rischio cardiovascolare nei soggetti sani. Infatti, alcuni studi sui supplementi vitaminici per la riduzione del rischio di infarto, ictus e declino cognitivo hanno dimostrato dei benefici, ma altri risultati si sono rivelati nulli.
Se il medico sospetta una carenza vitaminica, una dieta bilanciata ricca in verdure e legumi e povera di proteine animali, insieme ai supplementi vitaminici e di folati, è utile per ridurre i sintomi legati alla carenza.
Se il sospetto è di malattia cardiovascolare il medico prescriverà ulteriori accertamenti diagnostici.
In gravidanza o in programma di una gravidanza è sempre bene assumere supplementi di vitamine del gruppo B e folati, soprattutto per la prevenzione della spina bifida e dell’anencefalia.


Fonti|A.U.S.L Modena;The metabolism and significance of homocysteine in nutrition and health pubblicato su Nutrition and Metabolism nel 2017;National Institute of Health – NIH;Nutrition Foundation of Italy – NFI


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